Mezzogiorno. Via all’incentivo per i giovani meridionali (dai 18 ai 35 anni): vale 1,25 miliardi di euro «Resto al Sud» apre lo sportello

Domande dal 15 gennaio - I contributi fino al 100% del progetto
«Resto al Sud», l’incentivo dedicato ai giovaniper avviare nuove imprese nel Mezzogiorno, è ai nastri di partenza: l’avvio è lunedì 15 gennaio con le domande sul sito Invitalia, il soggetto gestore della misura (www.invitalia.it). Niente corse per aggiudicarsi le agevolazioni, però, perché non si tratta di un click day: ci sarà quindi spazio per tutti, purché muniti di un valido progetto. «Con Resto al Sud puntiamo a ribaltare la percezione del fare impresa nel Meridione, da chimera o prospettiva impossibile a volano per la crescita – dice Domenico Arcuri, ad di Invitalia – e per la prima volta il governo ha messo in campo un incentivo che può coprire fino al 100% dell’investimento proposto dai neoimprenditori».Ma andiamo per ordine. 
La misura 
Resto al Sud è un incentivo del ministero della Coesione territoriale disciplinato con il regolamento contenuto nel decreto n. 174/17 che a sua volta deriva dalla norma madre, il decreto per il Mezzogiorno (Dl 91/17). La circolare 33 del 22 dicembre 2017 che contiene tutte le istruzioni utili per presentare domanda, la platea dei beneficiari, le spese ammissibili e in allegato la scheda con i criteri di valutazione dei progetti. 
Le risorse 
La misura è ricca. Può contare su uno stanziamento di 1,125 miliardi di euro fino al 2025 che il Cipe spalma anno per anno. Al momento ci sono 36 milioni per il 2017, 1 per il 2018 e 107 per il 2019 ma potrebbero sempre intervenire aggiustamenti in corso d’opera. Le risorse provengono per un miliardo di euro dal Fcs 2014-2020, ovvero il fondo per la coesione e lo sviluppo, già Fas, nato nelle politiche comunitarie per colmare il gap economico nelle aree più svantaggiate del Paese. Gli altri 250 milioni sono disponibili a valere sulle risorse del Fondo di garanzia delle Pmi. In totale il 55% andrà al fondo perduto, il 23% alle agevolazioni in conto interessi e un ultimo 22% alla garanzia sui finanziamenti bancari. 
I beneficiari 
Resto al Sud si rivolge esclusivamente ai giovani nel tentativo di trattenerli nel Mezzogiorno: possono presentare domanda i candidati dai 18 ai 35 anni residenti o sul punto di trasferirsi in Abruzzo, Basilicata, Calabria; Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Inoltre non devono essere già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017. Ma nemmeno beneficiari nell’ultimo triennio di misure nazionali a favore dell’autoimprenditorialità. Sono ammessi ai finanziamenti le imprese individuali e le società, anche cooperative. Esclusi i liberi professionisti e le attività commerciali. 
Le facilitazioni 
Vale la pena di ricordare poi che Resto al Sud finanzia i progetti imprenditoriali per la produzione di beni nell’artigianato, industria, pesca e acquacoltura oppure per la fornitura di servizi, compresi quelli turistici. Ciascun candidato può ottenere fino a un massimo di 50mila euro, nel caso di società costituite da più persone il cumulo massimo è fissato a 200mila euro. Le agevolazioni consistono poi in un mix di interventi: 35% di fondo perduto e 65% di finanziamento bancario con istituti convenzionati (al momento Banca del Mezzogiorno) la cui garanzia è coperta dal Fondo Pmi. Inoltre gli interessi del finanziamento sono pagati dai contributi in conto interessi
Le spese ammissibili 
I contributi possono coprire fino al 100% delle spese connesse ai progetti imprenditoriali: e dunque interventi di ristrutturazione e manutenzione (fino al tetto del 30%), macchinari e impianti, programmi informatici, spese per l’attività di impresa (materie prime, canoni di leasing, utenze). 
Le consulenze 
Una delle novità della misura è l’offerta di consulenze gratuite nella progettazione dell’idea imprenditoriale. Anche in questo caso, come in quello delle banche, Invitalia ha pubblicato un modello di accreditamento per enti pubblici, associazioni del terzo settore e università che potranno così offrire ai giovani meridionali la propria assistenza. 
Le istanze 
Via alle istanze a partire dalle ore 12 del 15 gennaio sulla piattaforma Invitalia. Che raccomanda accuratezza nella predisposizione dei documenti e soprattutto dell’idea progettuale. Non c’è infatti nessuna fretta ad arrivare primi, spiega il gestore, perché le risorse sono importanti e consentiranno di non lasciare a terra nessuno. Secondo le proiezioni Invitalia con 1,25 miliardi e una platea di società costituite da due soggetti, potranno essere aiutate 40mila persone con un possibile sbocco occupazionale di altre 60-80mila unità. 
Fonte: Il sole 24 ore autore Flavia Landolfi 

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